Biografia

Fulvio Bianconi

Fulvio Bianconi è nato il 27 agosto 1915 a Ponte di Brenta, in provincia di Padova, vicino a Venezia. I suoi genitori erano Emo ed Elvira Bianconi. Suo padre era musicista, sua madre casalinga e la sorella Lidia è nata pochi anni dopo.

Fin da giovanissimo, Fulvio ha mostrato una propensione al disegno. Sua madre era la persona che lo ha incoraggiato a vincere una borsa di studio che gli ha permesso di essere accettato nel convento dei Carmini. Dall'età di 15 a 17 anni ha lavorato come apprendista decoratore da Michele Pinto, un'esperienza che doveva dimostrarsi preziosa in futuro.

Sposa giovanissimo la veneziana Bruna dalla cui unione nasce Maria. La giovane famiglia Bianconi inizia a visitare l'Italia settentrionale, in particolare il Veneto e l'Istria, decorando chiese e ed eseguendo ritratti.

Nel 1933, Fulvio conosce Dino Villani che comprende immediatamente il suo potenziale artistico ed espressivo e lo presenta a Mondadori, Motta, GI.VI.M e altre importanti aziende milanesi. Durante la guerra e fino al 1943, militare a Roma sfugge miracolosamente al rastrellamento nazista di via Rasella aggrappato al cornicione. Dopo la guerra ha continuato il suo lavoro come disegnatore grafico con vari editori, approdando infine da Garzanti per il quale lavorera’ ininterrottamente fino al 1980 assumendo il ruolo di direttore artistico. Ha continuato a collaborare per diverse edizioni fino a dopo il 1990.

Fulvio Bianconi è sempre stato alla ricerca di nuove forme di espressione artistica. Alfonso Gatto ha scritto nella prefazione del libro "Disegni di Fulvio Bianconi" (pubblicato da Garzanti) che Bianconi è il "designer delle sette leghe". Ando’ per la prima volta a Murano nel 1945 con l’ incarico della GI.VI.M. di progettare bottiglie per una serie di profumi nella fornace di Paolo Venini, lavorando con i maestri vetrai Ermete e Arturo Biassuto (Boboli). Fu allora che nacque la passione ("hobby" come disse in una intervista) per il vetro. Una passione che lo avrebbe reso famoso in tutto il mondo. Una passione che, soprattutto dopo la scomparsa di Paolo Venini nel 1959, inizialmente non fu ben accettata dalle fornaci di Murano dove andava a creare diversi oggetti in vetro con le proprie mani. Erano riluttanti a eseguire opere differenti diverse dalla loro solita produzione di lampade, specchi, vasi, bicchieri, perline e altre linee di prodotti che eseguivano.

E stato il primo artista a rappresentare gli esseri umani nel vetro, rompendo così la tradizione del vetro come materiale secondario per quanto riguarda l'espressione artistica. Assertore della massima libertà creativa dell'artista, senza alcun legame con la gerarchia né i cliché industriali, gli è sempre piaciuto immergersi di persona nel processo creativo.

"... Il vetro artistico deve essere unico. Quando lo ripeti, perde il suo fascino ..."

Fulvio Bianconi

Appassionato all’ arte, ha sempre voluto creare con assoluta libertà di espressione e senza vincoli e obblighi. Attraverso questo processo, centinaia e centinaia di opere d'arte in vetro uniche sono diventate la base intrinseca della reputazione di Murano, come luogo di produzione del vetro artistico.

Per oltre 30 anni è stato la mente dell' immagine esterna di Garzanti, una delle case editrici italiane più illustri e prestigiose. Ha anche contribuito all'immagine di FIAT, Marzotto, HMW, Pathé, Columbia, Pirelli e altri marchi. Amico di Gaetano Sperati, Bruno Munari, Zavattini e molte altre figure importanti che hanno contribuito a esprimere il design dell' Italia nella seconda metà del XX secolo.

Fulvio Bianconi sia come persona che come artista, ha espresso un modo di pensare e di azione che appartiene a un mondo ormai quasi estinto. Ciò che difficilmente potrebbe esistere in un'epoca in cui le linee guida etiche, comportamentali ed esistenziali hanno subito un profondo cambiamento in tutti i livelli della società.

Fulvio Bianconi, lavorando incessantemente in oltre 60 anni di attività, ha disegnato migliaia di copertine di libri, creato migliaia di oggetti di scultura in vetro unici e dipinti; in cui, in questi ultimi, a secondo del capriccio del momento e della sua necessità di sperimentare diversi materiali e tecniche, ha usato la matita, la tempera, la pittura ad olio, la xilografia, l’ incisione in zinco, inchiostro, carta, legno, pennarelli, fotografie, collage e ogni altro materiale che ha trovato adatto per esprimersi.